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Clicca qui per vedere il video dell’arresto di Pasquale Carissimo, accusato di omicidio e rapina pluriaggravata.

E’ stato il dna ad incastrare Pasquale Carissimo, l’operaio cinquantaduenne di Mentana, arrestato dai carabinieri con l’accusa di rapina pluriaggravata e omicidio. E’ lui per gli inquirenti il killer di Giorgio Marcucci, il titolare cinquantaquattrenne del “Ristobar Fantasia” in via Moscatelli assassinato la sera del 28 dicembre.  Le telecamere presenti nel bar hanno ripreso anche fuga dell’assassino e la direzione in cui è scappato a piedi. E’ stato proprio ripercorrendo quel tratto su via Santa Croce, che i carabinieri, la sera stessa del delitto, hanno trovato e repertato un cappellino di stile peruviano.  L’esame del Ris ha consentito di isolare il dna di chi lo aveva indossato e solo il suo, segno che era stato lasciato in strada per poco tempo. Era lo stesso che indossava il killer, secondo gli inquirenti, e le tracce di dna rinvenute sono quelle di Pasquale Carissimo.  Non solo. Sono anche altre le prove che lo inchiodano, come il riscontro costituito dai tabulati telefonici che smontano l’alibi fornito agli inquirenti, quando è stato sentito nelle ore immediatamente successive all’omicidio.

Aveva raccontato di essere a casa di parenti quella sera e più precisamente dalla sorella, ma dal suo cellulare non risulta.  Altro indizio: le scarpe. I carabinieri del Ris sono riusciti a risalire, tramite le impronte lasciate sulla scena del crimine, al tipo di scarpe indossate dall’assassino e alla marca. Erano delle Nike. Durante la perquisizione nella sua abitazione è stato rinvenuto lo scatolo che le conteneva, ma non le scarpe e l’uomo non ha saputo motivarne l’assenza.

Ad incastrare l’assassino anche la cifra di 450 euro che aveva preso dall’incasso di circa 3 mila euro che la vittima aveva nella valigetta ritrovata accanto al suo corpo senza vita. Non hanno dubbi i carabinieri della compagnia di Monterotondo che hanno condotto le indagini insieme al nucleo investigativo di Ostia, che si sia trattato di una rapina finita nel sangue. Sono quasi le 21 quando Marcucci viene colpito dal proiettile esploso dalla semiautomatica calibro 7,65 del killer, che scappa immediatamente. Il barista riesce solo a fare pochi passi all’esterno del locale per tentare di chiedere aiuto, trascinandosi sul suo corpo, per poco più di un metro. Verrà trovato senza vita su una fioriera, circa due ore dopo, da alcuni passanti. Applausi per i carabinieri della compagnia di Monterotondo che hanno arrestato Pasquale Carissimo.

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