Federica Mangiapelo, trovata senza vita in riva al lago di Bracciano

Tra le lacrime riesce a lasciarsi scappare anche un sorriso, dolcissimo come quello della figlia Federica, mamma Rosella. Lo fa mentre la abbracciano e le dicono di farsi forza. Ed è proprio con un sorriso che la folla vuole salutare Federica, che lascia la chiesa Regina Pacis di Anguillara Sabazia, con le note di “No woman, no cry”, di Bob Marley e i palloncini bianchi a forma di cuore, lanciati volare in cielo.  Alle migliaia di persone in chiesa, mamma Rosella continua a dire “aspettate, aspettate un attimo”, quasi a non volersi staccare da quella bara bianca, avvolta dai petali di rose, che continua ad accarezzare. Poco distante da lei, l’ex marito Luigi, papà della giovane e il fratellino di Federica. Accanto a loro il sindaco del paese, Francesco Pizzorno, che ieri ha proclamato il lutto cittadino. Tra i presenti non c’era però il fidanzatino Marco Di Mauro, con cui era uscita la sera del 31 ottobre per poi essere trovata il giorno dopo, senza vita, sulla riva del lago.  “La famiglia aveva espresso la volontà che non partecipasse ai funerali”, dicono gli amici più stretti e la famiglia di lui. E attimi di tensione si sono verificati quando un ragazzo è stato scambiato per Marco, mentre in realtà si trattava di un amico della giovane. Sono in tanti a ricordare Federica Mangiapelo, nella funzione religiosa celebrata dal vescovo monsignor Romano Rossi insieme a tutti i sacerdoti del paese del circondario. “La vita non è una mastodontica impresa da costruire da soli – dice il vescovo -. Ci deve essere chi ci sostiene, ci fa da sponda e tiene aperto il dialogo. Bisogna ascoltare i giovani, essere comprensivi e disponibili, metterli in condizione di condividere i problemi.  Non c’è bisogno di censori dell’ultima ora, scopriamoci invece padri e fratelli dei ragazzi di oggi, offrendo loro un’opportunità per un incontro. Da parte di ciascuno di noi ci sia maggiore voglia di costruire, di confrontarsi, ci siano società e parrocchie a misura di giovani. Lei ora è arrivata a casa, noi ci arriveremo tenendoci per mano. Perché per chi pretende di camminare da solo il paradiso è chiuso”. Una morte che resta avvolta dal mistero, quella di Federica, mentre le indagini dei carabinieri proseguono a tutto campo. I militari in queste ore stanno continuando ad interrogare gli amici. “Ne abbiamo combinate di tutti colori – ricordano le amiche – Ci conoscevamo da quando eravamo bambine, è da lì che vorremmo ripartire. Ricordo tutte le volte che ci siamo prese a capelli o a giocare a nascondino fino a mezzanotte. Quei momenti resteranno indimenticabili”.  E ancora. “Una ragazza da adorare, dolce e un po’ lunatica, ma riservata, un po’ difficile da capire, ma molto sensibile, eri la persona più testarda che si potesse conoscere. La tua presenza non è mai passata inosservata. Avevi una corazza dura come il ferro, ma solo chi ti conosceva, poteva sapere quello che nascondeva: la timidezza e la fragilità”. “Ti ho incontrata  solo pochi giorni fa – aggiunge un amico – mi salutavi sempre con il tuo meraviglioso sorriso. Ciao Fede, ci rivedremo lassù”. Un messaggio a Federica l’hanno voluto lasciare anche le colleghe della cooperativa nella quale lavora la madre, che le hanno dedicato una preghiera di Sant’Agostino.  “Se mi ami non piangere”. “Non si può morire a 16 anni, anche se i tuoi 16 anni li hai vissuti totalmente, nel bene e nel male – dicono, tra le lacrime -. Noi lo sappiamo. Abbiamo condiviso con tua madre, tutto. Le tue disavventure, le tue emozioni, i tuoi umori, eri e sei anche la nostra bambina, sei cresciuta con noi. Quante volte ci hai fatto venire i capelli dritti, ma poi bastava un tuo sorriso e tutti ci scioglievamo. In fondo eri solo una bambina, travestita da donna per apparire più forte e più grande. In quest’ultimo periodo ti abbiamo visto impegnarti con l’animazione dei bambini del centro, dicevi che ti sarebbe piaciuto fare l’operatore sociale e noi ti credevamo”. Parla di “dolore e rimorso terribile”, il vescovo, lo stesso a cui fanno riferimento anche le colleghe della mamma. “Scusaci se con le nostre vite un po’ distratte, non ti abbiamo capita abbastanza – proseguono –  scusaci se il mondo dei grandi non ha raccolto i messaggi che mandavi nel tuo essere un po’ fuori dagli schemi. Sappi che, se ci stai ascoltando, la tua storia resterà indelebile nei nostri cuori di mamme, amiche e cittadine di questo paese e sarà da monito per tutti: per i giovani affinché comprendano che il divertimento di una serata non deve mai più compromettere la vita di nessuno e per noi, gli adulti, le istituzioni, la comunità intera, perché noi dobbiamo essere un posto sicuro, il salvagente a cui aggrapparsi. Allora ripartiamo da qui: non lasciamoli soli”. “La città l’ha salutata con tantissimo affetto – dice il sindaco, Francesco Pizzorno – vogliamo ricordarla così, con il suo sorriso”.

Fonte : Il Messaggero, Morena Izzo

Il fidanzato Marco è indagato per omicidio volontario.Secondo quanto si apprende l’iscrizione sarebbe avvenuta il giorno dopo il ritrovamento del cadavere «come atto dovuto» perché il ragazzo è l’ultima persona ad essere stata con Federica. L’iscrizione nel registro degli indagati consente inoltre agli specialisti del Ris di effettuare gli accertamenti del caso, tra cui quelli sulla sua auto.


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