Perquisizioni a tappeto della Guardia di Finanza in edicole, bar, internet point e nelle abitazioni dei relativi titolari, nell’ambito di un’indagine che ha portato alla luce una associazione per delinquere dedita alla produzione, distribuzione e commercializzazione di biglietti A.T.A.C. falsi, venduti a ignari cittadini. Le indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Alberto Pioletti e condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Roma, hanno portato alla luce una truffa che riguarda centinaia di migliaia di biglietti per un valore commerciale di circa 500.000 euro.  In merito è stata sporta denuncia anche dai vertici Atac che dal mese di agosto aveva avviato un’azione di controllo interno. Le indagini hanno portato alla luce un  sistema particolarmente ingegnoso, architettato secondo gli inquirenti da alcuni infedeli alla società che periodicamente ritiravano dai distributori automatici, i biglietti invenduti.  Tali biglietti non sono immediatamente utilizzabili, perché sprovvisti della codifica magnetica attribuita dall’erogatore all’atto dell’acquisto e venivano così riciclati, dopo aver apposto in maniera illecita sugli stessi un codice che li rendeva riconoscibili dai lettori dei tornelli che consentono l’accesso al servizio. A questo punto entravano in gioco una serie di esercizi commerciali compiacenti che vendevano i biglietti a ignari viaggiatori. Per smascherare la truffa e individuare gli esercizi commerciali che si occupano della rivendita al pubblico dei biglietti, nei mesi di gennaio e febbraio, le Fiamme Gialle, con l’ausilio di personale dell’Atac, hanno effettuato una serie di controlli dei biglietti in possesso dei viaggiatori presso alcune fermate della metropolitana di Roma,  che sono stati eseguiti inibendo elettronicamente ai tornelli la codifica magnetica utilizzata dai falsari e sentendo poi i viaggiatori trovati in possesso dei biglietti alterati in merito al luogo di acquisito. In questo modo la Guardia di finanza è risalita a tredici esercizi commerciali, tra edicole, bar e internet point.L’Atac “ringrazia la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Roma per la collaborazione nell´operazione” fanno sapere dall’azienda “che a seguito di una circostanziata denuncia nello scorso novembre, ha consentito di identificare gli autori di una imponente truffa ai danni dell´Azienda, consistente nella falsificazione di titoli di viaggio, che ha procurato rilevanti danni economici.
Già dal mese di agosto 2011, ad appena tre mesi dal loro insediamento ai vertici dell´Azienda, l´Amministratore delegato Carlo Tosti e il Direttore generale Antonio Cassano avevano avviato una penetrante azione di controllo interno sui principali cicli organizzativi e industriali.
Nell´ambito di questi controlli, sono emerse anomalie nella lettura dei titoli di viaggio da parte delle macchine validatrici. Verifiche interne immediatamente avviate hanno consentito di verificare che titoli esclusivamente destinati ad essere emessi dalle macchine automatiche (cosiddette MEB, acronimo per macchine emettitrici biglietti) venivano invece venduti in regolari rivendite sul territorio.
Tecniche di analisi estremamente sofisticate hanno condotto alla individuazione e tracciatura di tali titoli messi sul mercato in un numero decisamente rilevante. Entrati in possesso di alcuni di questi biglietti falsificati, l´Azienda è giunta rapidamente alla identificazione di un circuito “parallelo” di distribuzione dei titoli.
A tutela dei propri interessi, Atac ha sporto denuncia, fornendo tutti gli elementi in suo possesso per consentire alla giustizia di svolgere le indagini. Nel giro di pochi mesi, il lavoro svolto di concerto con la Guardia di Finanza ha consentito di individuare i responsabili della frode.
Determinante, al fini dell´indagine, sono state le implementazioni tecnologiche che la direzione Commerciale ha messo in campo ai fini di pervenire alla totale sicurizzazione della filiera della distribuzione dei titoli di viaggio. In particolare, l´applicazione del codice a barre su tutti i titoli di viaggio ha permesso di assicurare la tracciabilità degli stessi dalla fase di produzione a quella della vendita. 
Il sistema di gestione informatizzato del magazzino titoli permette di raccogliere e far confluire tutti i dati in un unico repository, evidenziando ogni eventuale irregolarità o anomalia. L´applicazione dell´ologramma su tutti i biglietti accresce ulteriormente la garanzia di sicurezza eliminando ogni possibilità di falsificazione o di contraffazione”.

 

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Perquisizioni a tappeto della Guardia di Finanza in edicole, bar, internet point e nelle abitazioni dei relativi titolari, nell’ambito di un’indagine che ha portato alla luce una associazione per delinquere dedita alla produzione, distribuzione e commercializzazione di biglietti A.T.A.C. falsi, venduti a ignari cittadini. Le indagini coordinate dal Sostituto...