Un luogo eccezionale: la Grande Aula dei Mercati di Traiano, Museo dei Fori Imperiali, ha ospitato ieri sera, in una atmosfera di grande suggestione, lo spettacolo “L’aquila e il serpente. Cesare e Cleopatra”, rappresentato dalla Compagnia di Storytelling Raccontamiunastoria. Si tratta della prima compagnia di storytelling italiana e delegata ufficiale per l’Italia presso il F.E.S.T  ovvero Federation For European Storytelling, nata nel dicembre 2004 con l’intento di sviluppare e diffondere in modo innovativo questa antichissima forma d’Arte. Una particolarità: lo spettacolo è stato rappresentato in due lingue, prima in inglese e a seguire in italiano. Abili narratori, Paola Balbi e Davide Bardi, che conducono lo spettatore per mano attraverso momenti della storia, tanto antica quanto immortale, di Cesare e Cleopatra, destinati all’incontro fatale che li unirà per parte della loro vita. Ma cos’è lo storytelling? <E’ l’arte di raccontare storie – ci spiegano dalla compagnia “Raccontiamounastoria” – Si può dire in qualche modo che le storie costituiscano un “prima del teatro”, il modo più antico, più semplice e più vivo per trasmettere qualcosa a qualcuno, perché non muoia, ma continui ad essere realtà che parla e respira. Una storia può essere autobiografica, inventata, metaforica, rifarsi ad un fatto reale o alle parole di un grande autore e nello storytelling non ha importanza l’aderenza alla realtà, ad una versione originale o alla “storia”, intesa come susseguirsi cronologico degli eventi, ma è fondamentale la comunicazione. Lo storyteller cerca di creare con le proprie parole delle immagini che facciano da ponte fra le proprie emozioni e quelle di chi l’ascolta. Non è un caso che fra storytellers si usi il linguaggio della “festa”, del dono: non si dice raccontare una storia, bensì “dare”, “donare” una storia, perché a sua volta si arricchisca e venga nuovamente raccontata. Ci sono storie che sono monologhi e monologhi che sono storie ma la differenza fondamentale riguarda, appunto, il metodo di comunicazione, cioè come vengono trasmessi. Un monologo teatrale viene imparato a memoria dall’attore per essere recitato, una storia invece viene raccontata dallo storyteller seguendo un canovaccio e basandosi sull’improvvisazione. La stessa storia ha dunque ogni volta parole diverse e, ad ogni passaggio, cioè ogni volta che viene raccontata, cresce, si evolve, cambia>. L’arte dello Storytelling, dunque, come arte della comunicazione, fa si che la storia, di eventi,personaggi,vicende, continui nel tempo e non se ne possa perdere le tracce. I due artisti danno vita proprio a questo esercizio di diffusione orale, tramite l’improvvisazione, senza strumenti se non quello della musica,originale e dal vivo, di Roberta Montisci. Lo spettacolo promosso da Roma Capitale, assessorato alle Politiche Culturali e Centro storico, Sovraintendenza ai Beni Culturali, con la sponsorizzazione di Acqua Egeria, Acqua Santa di Roma, ha riscosso un grande successo di pubblico che ha potuto assistere ad una vera e propria rievocazione disincantata di una storia condita con gli elementi della strategia, della meditazione sul potere e ha rappresentato anche una sorta di metafora del rapporto fra la maturità e giovinezza.

di Simonetta Ventura

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Un luogo eccezionale: la Grande Aula dei Mercati di Traiano, Museo dei Fori Imperiali, ha ospitato ieri sera, in una atmosfera di grande suggestione, lo spettacolo “L’aquila e il serpente. Cesare e Cleopatra”, rappresentato dalla Compagnia di Storytelling Raccontamiunastoria. Si tratta della prima compagnia di storytelling italiana e delegata ufficiale per...