Nicola Zingaretti

Giuseppe Rossodivita

E’ duro scontro tra Nicola Zingaretti del PD e Giuseppe Rossodivita, anche lui candidato alla presidenza della Regione Lazio ma con la lista Amnistia, Giustizia e Libertà, che a nome di Marco Pannella ha presentato un esposto alla procura di Roma. L’accusa riportata dal Corriere riguarda l’ipotesi che “alcuni di loro avessero congegnato un meccanismo truffaldino a danno dell’ente, ossia che si fossero fatti assumere poco prima dell’elezione da società compiacenti (anche di parenti) che mai avrebbero pagato i loro stipendi in caso di elezione. Infatti la legge sugli enti locali prevede che il consigliere possa richiedere alla Provincia il rimborso per il mancato guadagno derivante dall’impegno di consigliere”. Ma Zingaretti replica che è “tutto regolare” e annuncia querele. “Niente di anormale né di illegale – replica Zingaretti – L’iniziativa del Partito Radicale è un osceno tentativo di discredito di una persona perbene, una macchina del fango in piena campagna elettorale. Per questo ho dato mandato di querelare per diffamazione. Il Presidente della Provincia da sempre non riceve un salario, ma un’indennità di carica fissa di circa 5 mila euro al mese, come previsto dalla legge – precisa Zingaretti – L’ente rimborsa esclusivamente i contributi previdenziali agli eventuali datori di lavoro degli eletti, nulla a che vedere con il meccanismo dei rimborsi degli stipendi dei consiglieri provinciali. La mia dichiarazione dei redditi è sempre stata online sul sito internet della Provincia di Roma”. “La questione sollevata dal Partito Radicale – spiegano dal Pd – è già stata affrontata in una interrogazione del Pdl della Provincia di Roma nel 2009”. “Nella mia vita sono stato prima dipendente della Sinistra Giovanile, a partire dal 1991, e, successivamente, del Pds, poi dei Ds e, dalla sua costituzione, del Partito Democratico – dice ancora Zingaretti – in maniera continuativa con assunzioni e riassunzioni determinate dai processi politici e dalle conseguenti trasformazioni giuridiche della ragione sociale del partito in cui milito. Nell’autunno del 2007 sono stato fondatore del Partito Democratico ed eletto segretario regionale dopo le elezioni primarie ottenendo 282mila voti dei cittadini. In virtù di questa elezione e della fondazione del Pd si è avviato un percorso che ha visto confluire i Democratici di Sinistra nella costituzione del Comitato Provvisorio del Partito Democratico del Lazio, da cui sono stato in seguito assunto così come avvenuto per tutti gli altri dipendenti in tutta Italia”. Non si fa attendere la replica dei Radicali. “Diffamazione? Al massimo ci dovrebbe querelare per calunnia. Noi finora ci siamo limitati al silenzio e a fare quel che abbiamo ritenuto doveroso fare, comunicare alla Procura quanto a noi trasmesso. Cosa avrebbe voluto Zingaretti che Pannella cestinasse quanto ricevuto? Che Pannella si tenesse le carte nel cassetto?.  In tutto questo continuano i Radicali – il sig. Zingaretti, lavoratore dipendente subordinato a tempo indeterminato di un Comitato Provvisorio non ha ancora spiegato qual’era il suo precedente stipendio coi DS, se ha mai lavorato per il suo nuovo datore di lavoro, quanti giorni, con che mansioni e perché ha ritenuto, da Parlamentare Europeo in carica, di dover sottoscrivere un contratto di lavoro il giorno prima di accettare la candidatura a Presidente della Provincia con la coalizione di centrosinistra che gli avrebbe assicurato quantomeno una elezione certa quale consigliere provinciale, se è vero che in forza di quel contratto e delle norme di legge in vigore la Provincia di Roma ha versato al Comitato Provvisorio del PD Lazio i contributi assicurativi, previdenziali, assistenziali e le quote di TFR”.

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E' duro scontro tra Nicola Zingaretti del PD e Giuseppe Rossodivita, anche lui candidato alla presidenza della Regione Lazio ma con la lista Amnistia, Giustizia e Libertà, che a nome di Marco Pannella ha presentato un esposto alla procura di Roma. L'accusa riportata dal Corriere riguarda l'ipotesi che 'alcuni...