“Sono circa 2.000 i minori nelle case famiglia del Lazio. Di questi oltre l’85 per cento si trova in condizione di non adottabilità. Un numero enorme di bambini che ha comunque diritto ad avere una famiglia. Da qui la decisione di promuovere con ogni sforzo l’affidamento familiare. Anche perché è una possibilità ancora oggi poco conosciuta. Le famiglie hanno lamentato una scarsa informazione e sono in molti che desiderano donare il proprio amore e le proprie cure, ma non sanno come fare. Ecco perché, oltre allo stanziamento di sei milioni di euro con cui sosteniamo le famiglie che hanno già in affido un bambino, abbiamo indetto un bando per realizzare una campagna di sensibilizzazione e di informazione sul tema”. Lo dichiara in una nota l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte. “Una campagna che concentra le risorse in azioni mirate, – spiega Forte – perché è prioritario attuare dei veri e propri percorsi di accompagnamento per chi intende accogliere nella propria vita un minore in affido e non sa come fare. A tal proposito nel bando diamo indicazioni precise. Dovranno essere realizzati in tutte le province  del Lazio specifici seminari e incontri divulgativi, organizzati con la collaborazione degli enti locali e delle associazioni che si occupano di affidamento familiare. Perché è fondamentale rafforzare la sinergia tra Regione, enti e associazioni per promuovere uno sviluppo omogeneo sul territorio dell’affidamento e qualificare  gli interventi degli operatori attraverso un lavoro di rete”. “Tra le azioni strategiche – continua Forte – c’è anche l’attivazione di un numero verde per rispondere al bisogno informativo. E con la stessa finalità, la pubblicazione di una guida. Attività svolte e coordinate in tutti i casi da un gruppo di lavoro che sarà costituito da assistenti sociali, psicologi ed esperti del settore”. “Si tratta di un intervento – aggiunge Forte – che oltre a garantire a tanti bambini della nostra regione un ambiente familiare più sereno nel quale crescere, ci permette anche una forte razionalizzazione degli investimenti. Per assistere un minore in una casa famiglia, infatti, è necessario un investimento pubblico di cento euro al giorno, mentre attraverso i piani affido la Regione sostiene le famiglie affidatarie con un aiuto di 300 euro al mese. È evidente quindi che, con gli stessi livelli di stanziamento, promuovere l’affido ci permette di rispondere in maniera più appropriata a un numero maggiore di minori che si trovano in una condizione di semiabbandono”. “Quello sull’affido – conclude Forte – è una politica che si inserisce in una strategia più complessiva, che stiamo attuando in sinergia con il Tribunale dei Minori di Roma. Una sinergia che si muove sulla base di due diversi protocolli che contengono azioni innovative per la tutela dell’infanzia. Tra queste, la creazione di una Banca dati per monitorare l’andamento delle adozioni e degli affidamenti su tutto il territorio regionale. Le operazioni di caricamento dati sono già iniziate. Una volta concluse avremo a disposizione un sistema informatico innovativo che consentirà al Tribunale una più facile individuazione delle persone idonee all’adozione o all’affidamento, effettuando un matching tra le caratteristiche delle persone disponibili a questo atto d’amore e quelle del bambino”.

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“Sono circa 2.000 i minori nelle case famiglia del Lazio. Di questi oltre l’85 per cento si trova in condizione di non adottabilità. Un numero enorme di bambini che ha comunque diritto ad avere una famiglia. Da qui la decisione di promuovere con ogni sforzo l’affidamento familiare. Anche perché...