di Morena Izzo
Vasta operazione della Guardia di Finanza che ha permesso di scovare cinquecentotrentasette “evasori totali” negli ultimi 11 mesi dell’anno in tutta la Provincia di Roma. Tra i casi più sorprendenti, quello di un noto pittore di recente deceduto che, quale cittadino americano, aveva omesso di dichiarare in Italia oltre ottantuno milioni di euro ottenuti dal commercio di opere d’arte nel nostro Paese. Inoltre, due note società italiane entrambe operanti nel settore informatico avrebbero omesso la dichiarazione valida ai fini delle imposte sui redditi, dell’IVA e dell’IRAP, così evitando la tassazione di materia imponibile per importi ammontanti rispettivamente a quasi seicentocinquantamilioni e settecentotrentamilioni euro. Tra le categorie economiche più interessate, la ristorazione, l’edilizia (costruzioni e manutenzioni), le società immobiliari, i call center, i bar e le pizzerie, l’autotrasporto, le pulizie ed il commercio ambulante, sia di generi alimentari che di altri prodotti.  Soltanto nella città di Roma – in cui opera il Nucleo Polizia Tributaria e due Gruppi territoriali del Comando Provinciale – sono stati individuati trecentocinquantadue “evasori totali”, con la scoperta di materia imponibili non dichiarata per oltre due miliardi di euro e la rilevazione di IVA evasa, ammontante a quasi trecentosettantasettemilioni di euro. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, cinquecentotrentasette “evasori totali” – operatori economici che non hanno assolto, per uno o più periodi di imposta, agli obblighi di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi, dell’IVA e dell’IRAP – constatando IVA evasa pari a quasi quattrocentosessantanovemilioni di euro ed individuando nei loro confronti materia imponibile non dichiarata per circa duemiliardiottocentomilioni di euro, che è stata quindi proposta per il recupero a tassazione ai competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate. Per centosettantasette di loro è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per aver superato le soglie di punibilità stabilite dall’art 5 del Decreto Legislativo 74/2000 (Legge penale tributaria). L’inottemperanza totale all’obbligo di presentare la dichiarazione annuale – fenomeno noto, nel gergo dei finanzieri, con la dizione “sommerso d’azienda” – si intreccia spesso con il fenomeno particolarmente insidioso per i risvolti sociali ed economici dell’impiego di manodopera “in nero” ovvero “irregolare”, noto anche come “sommerso di lavoro”. Gli “evasori totali” sono stati individuati dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, dopo avere selezionato le posizioni più significative, sulla base delle segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117” e delle evidenze dell’azione di intelligence e del controllo economico del territorio. Numerosi casi sono stati appurati, soprattutto a Roma, nel corso dei controlli di routine sulla regolare emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali da parte dei soggetti economici obbligati al rilascio. In diversi casi, specie in assenza di scritture contabili, sono stati di grande aiuto per le Fiamme Gialle gli accertamenti presso banche, uffici postali ed altri intermediari finanziari, al fine di ricostruire il giro d’affari degli interessati.

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di Morena Izzo Vasta operazione della Guardia di Finanza che ha permesso di scovare cinquecentotrentasette “evasori totali” negli ultimi 11 mesi dell’anno in tutta la Provincia di Roma. Tra i casi più sorprendenti, quello di un noto pittore di recente deceduto che, quale cittadino americano, aveva omesso di dichiarare in...