Luca Padroni realizza alla Sala Santa Rita una sorta di camera delle meraviglie. Si tratta di un grande parallelepipedo inaccessibile dall’esterno, il cui interno, interamente dipinto, si offre allo sguardo del visitatore solo attraverso una fessura. Tutt’intorno, l’installazione di Gianluca Murasecchi crea un percorso rotatorio, composto da sculture dalle forme asimmetriche e sinuose che evocano diverse culture mistico-religiose antiche e contemporanee. Curata da Guglielmo Gigliotti, Contemplazioni – installazioni di Gianluca Murasecchi e Luca Padroni alla Sala Santa Rita di Roma dal 14 dicembre al 5 gennaio 2012,  è il quarto e ultimo appuntamento della prima edizione di Autunno Contemporaneo, ciclo di installazioni site specific alla Sala Santa Rita, promosso dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione Zètema Progetto Cultura e Exòrma Edizioni. “Lo schema espositivo della mostra di Murasecchi e Padroni – afferma il curatore Guglielmo Gigliotti -sarebbe piaciuto a Francesco Borromini, a cui l’architettura della ex chiesa di Santa Rita è ispirata, e per cui lo spazio era una sequenza di onde in espansione. Il grande parallelepipedo pieno di pittura di Luca Padroni costituisce infatti il primo stato di un organismo che cresce nel percorso visivo dei dipinti, delle sculture, foto e oggetti di Gianluca Murasecchi disposti intorno, e che, a sua volta, è abbracciato dal grande involucro della chiesa progettata nel 1665 da Carlo Fontana. Tre cerchi più uno, che è la città all’esterno: quattro cerchi concentrici, avvolti l’un nell’altro come le sette sfere planetarie degli antichi. L’ampiezza astrale è d’altronde evocata proprio dalla camera picta di Luca Padroni, una scatola delle meraviglie a dimensione ambientale, inaccessibile, ma il cui contenuto è perscrutabile da una feritoia aperta su uno dei quattro lati. Il contenuto è il vuoto di un cielo cosmico, attraversato dalla via lattea della pittura, in cui vibrano silenti stelle e galleggiano luminescenti aloni. Il secondo cielo, quello di Murasecchi, è attraversato da nubi inquiete e da pianeti multiformi: quadri in cui si annodano fitte trame lineari, sculture in polistirene ad alta densità, percorse da morbide incisioni modulari, una fotografia di un tombino con croce e chiodi, il tutto secondo andamenti che rivelano la stretta parentela tra le arti e la profonda connessione con lo spazio. É la messinscena di un’unità plurilinguistica barocca e contemporanea, per una mostra che si offre a una contemplazione (cum-templum) baroccontemporanea”.

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Luca Padroni realizza alla Sala Santa Rita una sorta di camera delle meraviglie. Si tratta di un grande parallelepipedo inaccessibile dall’esterno, il cui interno, interamente dipinto, si offre allo sguardo del visitatore solo attraverso una fessura. Tutt’intorno, l’installazione di Gianluca Murasecchi crea un percorso rotatorio, composto da sculture dalle forme...