“Le Oasi non allontanano i servizi dai cittadini. Questa è un’immagine distorta della realtà. I servizi restano dove sono, ovvero sul territorio”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, nel corso del programma Meridiana in onda su RaiNews24 questa mattina in cui si è parlato della cosiddetta ‘legge Forte’ di riforma del sistema sociale regionale. “Se un anziano riceve l’assistenza domiciliare a casa sua, – ha spiegato Forte – con le Oasi continuerà ad averla, non dovrà cambiare residenza. Stessa cosa per gli assistenti sociali che continueranno a operare dove c’è il bisogno e, dati alla mano, il loro numero aumenterà, garantendo maggiore omogeneità nelle varie province”. Forte ha poi risposto alle critiche mosse dall’ordine degli assistenti sociali sull’assenza di concertazione: “Il confronto è ancora aperto con le forze politiche, – ha detto – non c’è alcuna impostazione ideologica, ma bisogna mettersi d’accorso su cosa si intenda per concertazione. La nostra è stata la proposta di legge più discussa in commissione nella storia del Consiglio regionale, dove anche l’ordine degli assistenti sociali è stato audito sia formalmente che informalmente. Abbiamo siglato accordi con i sindacati Cisl, Uil e Ugl, con le centrali cooperative, con la Conferenza del volontariato che conta oltre 2mila associazioni e con la Consulta regionale sull’handicap, un accordo di grande valore visto che una delle massime criticità dell’attuale sistema sono i servizi ai disabili. Concertare per noi significa questo, ascoltare, trovare la più larga condivisione, ma – ha aggiunto – poi la politica e l’amministrazione devono fare delle scelte, altrimenti si resta fermi al palo mentre questo è il momento di cambiare sistema per non morire di asfissia”. “Ho l’impressione – ha poi continuato Forte – che chi muove critiche, non si è reso conto che negli ultimi 10 mesi il Paese è cambiato. Sul sociale è fallito il modello del distretto e si va verso quello della gestione associata, che secondo i maggiori studi non può avvenire in territori con una popolazione inferiore ai 350mila abitanti. L’Oasi precorre questa strada che è anche quella indicata nel Cresci Italia che, per le Aziende speciali consortili e le istituzioni che gestiscono i servizi socio-assistenziali in maniera associata, prevede l’esclusione dai vincoli del patto di stabilità e dal divieto o dalle limitazioni che riguardano le assunzioni di personale. Credo – ha concluso – che questo sia sufficiente per far propendere per questa scelta”.

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“Le Oasi non allontanano i servizi dai cittadini. Questa è un’immagine distorta della realtà. I servizi restano dove sono, ovvero sul territorio”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, nel corso del programma Meridiana in onda su RaiNews24 questa mattina in cui...