di Morena Izzo

C’è un’Italia che cresce in un mondo digitale parallelo, ma sempre meno distante e più vicino alle realtà territoriali a cui dà voce. Un connubio tra politica e web, che attraverso la rete, raggiunge quotidianamente migliaia di cittadini. E’ l’Italia di Generazione Aurunca, un movimento multimediale, balzato alle cronache proprio per il successo riscontrato su internet, dove quotidianamente sono oltre 15 mila i visitatori unici, che si connettono al sito e alla pagina facebook che trovate (cliccando qui). Una realtà, la loro, che consente ai cittadini di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, e dei comuni limitrofi, di vivere il territorio, comunicare disservizi ed essere parte integrante di una grande comunità virtuale, che dà voce a problematiche reali. E’ una scommessa. “Una piazza dove non ci sono padroni, perché i territorio non sono di chi li governa, ma di chi li vive”. Questo uno degli slogan che contraddistingue la loro realtà. E allora ecco che i flash mob, le azioni concrete di bonifica del territorio – come quella avvenuta per la pineta di Baia Domizia, il tour a Valogno e la promozione culturale di Rongolise – le riunioni, i dibattiti, l’informazione e l’approfondimento culturale, diventano strumenti di crescita e di confronto.  “Il web e Facebook rappresentano una Agorà di una Polis immaginaria – ci spiega l’avvocato, Alberto Verrengia, fondatore di G.A. –  in cui la comunità di Generazione Aurunca si confronta, si unisce e spesso si divide animatamente, per dare vita ad un impegno sociale, promozione del territorio, una alternativa politico-culturale, che si basi sui valori della competenza, della trasparenza e della Democrazia Multimediale. G.A. è tra i primi movimenti in assoluto, in Europa e nel mondo, ad intravedere la nuova evoluzione della politica internazionale”. Una finestra aperta su un territorio ricco di risorse culturali, monumentali ed ambientali, “ma in preda ad una decadenza ormai decennale, dove la realtà politico-clientelari e la longa manus della criminalità organizzata – prosegue Verrengia – opprimono ogni speranza di rilancio di questa zona”. Un sogno aurunco nato in realtà da un testo scritto contemporaneamente alla rivoluzione araba, un po’ precursore del cambiamento che Generazione Aurunca ha saputo prontamente interpretare, in una visione di ampio respiro, che prima di molti altri ha portato ad abbracciare i social network, così come è accaduto dalla Tunisia all’Egitto, dagli Indignados spagnoli allo Yemen”. Un sogno, dicevamo, edito da Corrado Zano e scritto dall’avvocato Alberto Verrengia, diventato il programma base di quello che poi è attualmente Generazione Aurunca, con il suo desiderio di promuovere e di trasformare il territorio aurunco. E come? Cancellando le sezioni di partito per dar vita all’agorà dei gruppi interni su Facebook. “Vengono meno i comizi, ma nascono le note pubblicate sulla pagina principale, dove si racchiudono interventi su questioni di ogni tipologia. E’ un nuovo modo di vivere la politica, che da virtuale diventa reale”.  La loro straordinaria crescita non ha mancato di infastidire la “casta politica” aurunca, sia di destra che di sinistra. Scatenando reazioni spesso dure, trasversali, che porteranno ad oscurare la loro pagina a seguito delle segnalazioni avvenute nel luglio del 2011. Una censura che in realtà si è trasformata in una possibilità di crescita per Generazione Aurunca. Centinaia di “weblettori” in quell’occasione reagirono con orgoglio, scendendo in piazza per un Flash Mob organizzato dal tam tam della rete in favore di questo movimento multimediale appena nato. “Quello che conta per Generazione Aurunca – ci spiega Enrico Forte – è la capacità di far riflettere, di far indignare ed anche di far sognare. Questo è il sogno della Democrazia Multimediale”.

 
Qui il loro canale youtube.

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