Si sono sfidati in una partita di calcio i detenuti del carcere di Rebibbia e quelli del nuovo complesso. In campo con loro c’erano però degli ospiti d’eccezione. La partita è stata infatti promossa dalla Regione Lazio insieme con la S.S. Lazio. Applausi per i giocatori intervenuti, che sono stati accolti dai detenuti con la richiesta di autografi e foto. Il più acclamato di tutti è stato Reja. Ad assistere alla partita di calcio a otto, terminata con un sul 2-2, c’erano anche la governatrice Renata Polverini e il presidente della Lazio Claudio Lotito. La squadra di casa ha affrontato i “cugini” della Casa Circondariale Nuovo Complesso Rebibbia. Al termine Lotito ha donato delle magliette della Lazio ai giocatori che hanno preso parte alla gara, mentre la Polverini ha ricevuto in dono una t-shirt, prodotta dalla cooperativa del calcio, con la scritta “Diabolik è mio fratello”. Presenti anche il direttore dell’istituto Stefano Ricca, l’allenatore della Lazio Edy Reja e i giocatori Tommaso Rocchi, Giuseppe Sculli, Dijbril Cissé e Marius Stankevicius. “Momenti di festa come quello di oggi – ha detto la Polverini – lasciano un segno importante a delle persone che hanno sbagliato, che stanno pagando per ciò che hanno fatto ma che hanno comunque il diritto a poter godere di un momento come questo. Coloro che scontano una pena devono avere la possibilità di cominciare una nuova vita e di poter contare su persone e istituzioni che si occupano di loro”. Un’iniziativa che si ripeterà a breve. “E’ Natale per tutti”, in programma dal 19 dicembre al 6 gennaio, con la quale la Regione porta spettacoli di vario genere nelle carceri, negli ospedali e, per la prima volta, anche nei centri dove sono ospitate persone anziane. “Torneremo qui per ben cinque volte – ha detto Polverini – con artisti e cantanti con un calendario di spettacoli che stiamo preparando”. Anche Lotito ha sottolineato l’importanza di iniziative come quella di oggi. “Dobbiamo coltivare sentimenti e passioni comuni – ha detto il presidente della Lazio – che vanno al di là degli steccati delle situazioni della vita. Siamo consapevoli che possiamo portare un sorriso alle persone che soffrono e di poter trasmettere una voglia di riscatto che i giocatori dimostrano sul campo con i loro gesti atletici”.

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