Dalla Regione Lazio arriva il piano operativo per superare l’emergenza in cinque punti: applicare il decalogo sul sovraffollamento dei Pronto Soccorso, rimodulare i posti letto, ridurre al minimo i trasferimenti, apertura di ambulatori di quartiere in ogni Municipio di Roma, avviare verifiche sul ambulanze. E’ quanto emerso dall’incontro avvenuto venerdì scorso alla Pisana tra la Direzione Regionale Salute e i direttori generali e sanitari delle Asl di Roma e provincia e i responsabili dei Pronto Soccorso. “Preme sottolineare – spiegano dalla Pisana – che la situazione di criticità degli scorsi giorni si è attenuata e che gli accessi complessivi ai Pronto Soccorso, secondo le ultime rilevazioni ufficiali, sono in lenta diminuzione: complessivamente 125.000 sull’area romana di cui 2.914 codici rossi, 27.952 codici gialli e 87.308 codici verdi e 6.517 codici bianchi. Questo conferma la necessità che la strada strategica da intraprendere è quella di rafforzare la medicina territoriale”. Nel corso dell’incontro “sono stati trattati tutti i problemi relativi alle cause che hanno determinato le criticità di questi ultimi giorni nel sistema dell’emergenza – fanno sapere dalla Regione Lazio – ed è stato adottato un piano operativo, immediatamente esecutivo, che prevede le seguenti misure”.

Primo punto: l’applicazione integrale del decalogo sul sovraffollamento dei Pronto Soccorso inviato dalla Direzione Regionale Salute il 29 novembre scorso. A tal proposito le aziende, che non avevano già attuato le misure, si sono impegnate a procedere nell’immediato.

Secondo punto: le necessità di posti letto, derivante dai dati ufficiali rilevati dal sistema Sies per ovviare all’attuale emergenza, sono dai 3 ai 5 posti letto per al giorno per ogni struttura. Le strutture di Roma e provincia che hanno presidi di Ps sono in tutto 33, si tratta di presidi di pronto soccorso e di Dea di I^ e II^ livello. A questo fine tutti gli ospedali hanno accolto l’indicazione, offerta dalla Regione, di rimodulare i posti letto di chirurgia (attualmente sovrastimati) in posti letto di medicina d’urgenza.

Terzo punto: le grandi strutture (i Dea di II^ livello) dovranno ridurre al minimo i trasferimenti dei pazienti presso le cliniche accreditate, queste infatti dovranno essere nella maggior parte dei casi disponibili per gli ospedali più piccoli. A tale scopo, oggi stesso, è stata già emanata una disposizione sul supporto delle Case di Cura accreditate nei periodi di particolare congestionamento dell’emergenza ospedaliera.

Quarto punto: Sono in via di definizione misure strutturali, condivise con i medici di medicina generale, per migliorare il sistema delle cure primarie attraverso un’unica carta di servizi e per l’apertura di ambulatori di quartiere in ogni Municipio di Roma, anche il sabato e la domenica qualora vi siano condizioni particolari.

E infine quinto punto: saranno avviate immediatamente delle verifiche, così come è stato chiesto dal Ministero della Salute, sulle reali motivazioni del cosiddetto blocco ambulanze verificando se vi fossero o meno posti disponibili, se e con quale modalità vengono usate ambulanze di soccorso private, se e  quante ambulanze di soccorso sono parzialmente utilizzate.

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Dalla Regione Lazio arriva il piano operativo per superare l'emergenza in cinque punti: applicare il decalogo sul sovraffollamento dei Pronto Soccorso, rimodulare i posti letto, ridurre al minimo i trasferimenti, apertura di ambulatori di quartiere in ogni Municipio di Roma, avviare verifiche sul ambulanze. E' quanto emerso dall'incontro avvenuto venerdì...