ALLA CENTRALE MONTEMARTINI LA MOSTRA “ANNI DI PIOMBO A ROMA: A QUARANT’ANNI DALLA STRAGE DI PRIMAVALLE”. FINO AL 12 MAGGIO
Diciannove “casi irrisolti” a Roma dall’aprile del 1973 al maggio del 1991. Ottantaquattro vittime del terrorismo dal 1969 al 1991 sempre a Roma. A quarant’anni dalla strage di Primavalle, in cui persero la vita Stefano e Virgilio Mattei, Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l’Associazione Fratelli Mattei promuovono, con la collaborazione organizzativa di Zètema, la mostra OLTRE VERITÀ E GIUSTIZIA. Anni di piombo a Roma: a quarant’anni dalla strage di Primavalle, un evento spartiacque nella storia della violenza politica a Roma, ospitata alla Centrale Montemartini dal 16 aprile al 12 maggio 2013, sarà preceduta alle 16.00 da un incontro al quale parteciperanno – con la moderazione del Capo Redattore Centrale del Tg Lazio Nicola Rao – Gianni Alemanno, Walter Veltroni, Franco Ionta, Giampaolo Mattei e Giampiero Mughini per fare il punto, in un faticoso cammino di memoria condivisa, sugli Anni di piombo nella nostra città e sugli omicidi politici non ancora chiariti. Si tratta di un progetto complesso, impegnativo, che vuole trascinare il pubblico di ogni età, indipendentemente dalla condivisione degli anni di piombo romani, nella condivisione del ricordo. Priva di connotato politico, l’esposizione vuole solo raccontare – anche ai familiari delle vittime – cosa è accaduto a quei tempi per renderli partecipi e non strumenti inconsapevoli. Diciannove storie non risolte in mostra: dalla strage di Primavalle del 1973 che vide la morte di Stefano e Virgilio Mattei, all’uccisione nel 1977 di Walter Rossi,all’assassinio di Franco Bigonzetto, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni nel 1978 in quella conosciuta come la strage di Acca Larentia, al tragico scambio di persona e la morte, nel 1980, di Luigi Allegretti, l’omicidio di Paolo Di Nella nel 1983 fino all’incendio del Centro Sociale in cui perse la vita nel 1991 Auro Bruni. Solo alcuni esempi per tanti casi non chiariti che vengono raccontati anche con il supporto delle pagine dei maggiori quotidiani dell’epoca esposte su pannelli. Anche due testimonianze famose, quella del 1968 di Pier Paolo Pasolini sull’Espresso, schierato con “i poliziotti sono figli di poveri” in occasione della Battaglia di Valle Giulia e quella di Franca Rame nella sua lettera ad Achille Lollo, in carcere, dell’aprile 1973. Presenza multimediale in mostra con il filmato di un’intervista agli studenti di un liceo romano sugli Anni di piombo e un touch screen con la rassegna stampa dei fatti di Primavalle per ripercorrere l’interpretazione della storia e della verità. Un ritaglio più intimo descrittivo della famiglia Mattei sono le foto, esposte, di momenti di vita comune, una famiglia come tante altre con immagini simili a quelle delle tante famiglie romane degli anni Settanta. E ancora, le fasi della strage di Primavalle raccontate in rigoroso ordine cronologico partendo dal 16 aprile 1973 fino al gennaio 2011 con il ritorno dal Brasile a Roma di Achille Lollo per essere ascoltato come “persona informata dei fatti”. Chiude il percorso un lungo elenco, ottantatre nomi, ciascuno una storia: tutte le vittime del terrorismo a Roma dal 1969 al 1991. Una sorta di stele alla memoria per non far calare nuovamente l’oblio e cercare sempre la verità. Un percorso espositivo, dunque, fatto di molte tappe momenti di cronaca momenti di sangue attimi di ricordi familiari. Il tentativo di Giampaolo Mattei – presidente dell’Associazione Fratelli Mattei e curatore della mostra – è quello di ricollocare e riconsegnare i familiari persi alla storia della loro città, far sì che gli affetti di ciascuno diventino vittime innocenti in tempo di pace e non delle morti inutili. Un obiettivo difficile. Ma non impossibile.
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