“Il secolo degli anziani ci pone dinanzi a una duplice sfida. Da un lato l’esigenza di promuovere la longevità attiva e di diversificare i servizi assistenziali, spingendo sulla domiciliarità, per evitare che l’invecchiamento della popolazione schiacci il sistema socio-sanitario. Dall’altro la necessità di avvicinare le generazioni e scongiurare fratture sociali che oggi, vedi la questione pensionistica, sono tutt’altro che facili allarmismi. A tal proposito, è significativo che il 2012 non sia stato semplicemente dedicato alla terza età, ma l’Unione europea lo abbia definito ‘Anno dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni’”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, al convegno ‘Il secolo degli anziani’, organizzato dall’Ugl Pensionati. Presente anche il segretario generale Ugl, Giovanni Centrella. “L’invecchiamento sta già trasformando la società in cui viviamo”, ha aggiunto l’assessore Aldo Forte. “Dal lavoro al sistema pensionistico, dai consumi di beni fino a una domanda di strutture e servizi specifici che cresce di anno in anno. Per non farci trovare impreparati, nel Lazio stiamo attuando una politica organica su più fronti. Abbiamo stanziato oltre 2 milioni di euro per potenziare i servizi di cura e assistenza sull’Alzheimer. Stiamo investendo nella formazione di nuovi assistenti familiari, con la creazione di uno specifico registro. E nella creazione di cinque poli sociali, uno in ogni provincia della regione, per monitorare gli over75 in condizioni di fragilità. In più stiamo realizzando progetti di prevenzione, coinvolgendo direttamente i centri anziani. Proprio questi possono diventare i luoghi privilegiati dove realizzare percorsi di invecchiamento attivo, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni e la promozione del volontariato della terza età e di forme di mutuo-aiuto. Perché anche chi è in là con gli anni può ancora contribuire alla vita della propria comunità”.

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“Il secolo degli anziani ci pone dinanzi a una duplice sfida. Da un lato l’esigenza di promuovere la longevità attiva e di diversificare i servizi assistenziali, spingendo sulla domiciliarità, per evitare che l’invecchiamento della popolazione schiacci il sistema socio-sanitario. Dall’altro la necessità di avvicinare le generazioni e scongiurare fratture...