ARTISTI A VILLA STROHL-FERN DAL 1880 AL 1956 NEL CASINO DEI PRINCIPI DI VILLA TORLONIA DAL 21 MARZO AL 17 GIUGNO
La mostra Artisti a Villa Strohl-Fern luogo d’arte e di incontri a Roma tra il 1880 e il 1956 – ospitata in uno splendido parco, nel Casino dei Principi di Villa Torlonia dal 21 marzo al 17 giugno 2012 – si propone di ricostruire sia la singolare avventura di Villa Strohl- Fern e del suo creatore sia il fitto intreccio di relazioni che intercorsero tra i numerosi artisti che vi transitarono e si alternarono. Promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, l’esposizione è a cura dell’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale. Di questo singolare e affascinante ambiente culturale, la mostra offre uno spaccato ricco di spunti e motivi di riflessione, attraverso le opere degli artisti che negli anni seppero rappresentare con sensibilità e linguaggi diversi il luogo e le atmosfere creati da Strohl. L’esposizione si svolge attraverso un percorso, introdotto da una presentazione della Villa Strohl-Fern attraverso immagini dell’Istituto Luce , da fotografie , brani letterari e opere grafiche dello stesso Alfred W. Strohl-Fern. Un giovane Alfred Wilhelm Strohl-Fern , spinto, forse , dal conflitto franco – prussiano, ripara nel 1879 dall’Alsazia a Roma, luogo simbolo della classicità e dell’arte, meta di esteti, artisti e intellettuali europei che ne avevano fatto una delle tappe fondamentali. Qui decide di “fondare” la sua cittadella, che si contrapponga alla città, ai margini dell’abitato, qui decide di creare il proprio mondo utopico, a cui darà le sembianze di un feudo neogotico . Qui acquista un terreno di otto ettari e, nel giro di pochi anni, lo trasforma in un parco favoloso, un luogo incantato, dove l’arte regnerà incontrastata, traendo ispirazione dalla vita e dalla storia della vicina città, ma al contempo godendo di uno splendido isolamento nella quiete dei boschetti e dei giardini. Il tutto doveva divenire, un microcosmo dove ospitare artisti, in affitto a costi modestissimi, ché potessero creare in libertà, in una sorta di comunità ideale aperta a tutte le nazionalità , a tutte le scuole e tendenze, un luogo d’elezione. Veniva quindi favorito il loro soggiorno, per periodi più o meno lunghi, dando tra l’altro anche l’opportunità di scambi ed incontri tra gli studi. L’ispirazione, spesso, derivava anche dall’uso di dipingereau plen aire nel parco, come è documentato dai numerosi dipinti di diversi artisti che hanno immortalato scorci della Villa. L’idea di Strohl-Fern è creare “altre ville nella villa, e giardini dentro i giardini…di far sorgere dovunque ponti, torri, castelli, e far di quel terreno come un gran campo sperimentale di scenografia romantica, con vera pietra e mattoni”. Infatti in una pianta del 1892, si rilevano edifici di diverse dimensioni , una serra, una rimessa, una stalla, una casetta per il guardiano, una tettoia per il giuoco delle bocce ma, e soprattutto, diversi locali adibiti a studi di pittura e un grande fabbricato destinato ad abitazione e studi di scultura e pittura. Questi sono disseminati in un parco privo di uno schema regolare, tra scorci suggestivi e reperti archeologici, sebbene sia presente un edificio principale, al centro del parco. L’alternanza di artisti fece sì che, già dal 1882, il progetto di un luogo per l’arte era ormai una realtà consolidata, ed ,alcune notizie, ne confermano l’avvio quando sulla Guida Monaci apparve la pubblicità degli “studi di pittura”. Nel tempo quindi la prestigiosa dimora ha ospitato moltissimi artisti tra cui Michail Alessandrovich Vrubel’, Il’ya Efimovič Repin, John Goldward, lo scultore Emil Fuchs, che vi convisse con Barbara Leoni, grande amore di Gabriele D’Annunzio. Da ricordare anche Arturo Martini, Carlo Socrate, Gisberto Ceracchini, Attilio Selva, Alfredo Biagini, Carlo Levi. A conferma della propensione di Strohl verso tutte le arti, tra gli ospiti si trovavano anche il poeta Rainer Maria Rilke, con la moglie, la scultrice allieva di Rodin, Clara Westhoff, quindi Paul Morand, Matilde Serao, che vi ambientò il romanzoLa mano tagliata, lo scrittore Bruno Barilli e i fratelli Bragaglia con il loro primo studio fotografico. La Villa ospitò anche le ballerine Jeanne, Leonie e Lily Braun, seguaci del metodo di educazione al movimento del corpo elaborato da Émile Jaques-Dalcroze, che nel 1922, ispirandosi alle pitture vascolari e a bassorilievi classici, curarono la coreografia della prima messa in scena delle Baccanti con l’innovativa scenografia di Duilio Cambellotti. A questi nomi si sono affiancati numerosi artisti italiani appartenenti a diverse correnti artistiche, molti dei quali presenti in mostra, tra cui ricordiamo Armando Spadini, Nino Bertoletti, Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Renato Brozzi, Francesco Trombadori, Amedeo Bocchi, Marino Mazzacurati, Virgilio Guidi, Francesco Di Cocco, Ercole Drei e Cipriano Efisio Oppo. L’avvicendamento, in oltre novant’anni , di pittori, scultori, scrittori, poeti e poi fotografi, , danzatori e musicisti, ha reso la Villa Strohl-Fern un centro cosmopolita che, per volontà del mecenate alsaziano è divenuta, dopo la sua morte avvenuta nel 1927, proprietà dello Stato francese. Tale eredità è stata condizionata alla conservazione dell’assetto paesaggistico e alla destinazione a pubblica utilità. Dal 1957 vi hanno sede le classi del liceo francese “René Chateaubriand”, frequentato anche da allievi italiani. A testimonianza di quel che era un tempo la Villa, oggi resta lo studio n. 12 del pittore Francesco Trombadori, situato al centro del grande parco, unico conservato integro. Con il tentativo di restituire, se non tutti i suoi artisti, almeno uno spaccato della loro presenza nella Villa, Roma , grata ad Alfred Wilhelm Strohl-Fern, oltre per il valore storico culturale rappresentato dall’esistenza del grande parco e degli studi per artisti in esso contenuti, anche per il suo pensiero e per la sua utopica e libera visone del mondo, oggi promuove, a quasi trenta anni di distanza dalla prima pionieristica impresa, tenuta a Roma nel 1983, presentata da Antonello Trombadori e curata da Lucia Stefanelli Torossi, questa mostra , curata da Giovanna Caterina de Feo dell’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale. Un’occasione per vedere o rivedere opere che ci restituiscono il clima internazionale delle Secessioni e delle Biennali romane, le magie della Scuola romana nelle tante e affascinanti declinazioni espressive e linguistiche nate dalla quotidianità degli scambi e dei confronti. Un’opportunità per apprezzare il valore culturale del mecenatismo messo in atto dal nobile Strohl-Fern e quello che la villa rappresentò per gli artisti, nella capitale, tra Otto e Novecento.
di Simonetta Ventura
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