BOLOGNA – CARMEN LASORELLA A “MEETINGPUNTOIT”:”IL DOVERE DEL WEB E’ QUELLO DI MANTENERE ACCESA LA LUCE QUANDO SI SPEGNE LA GRANDE COMUNICAZIONE”
“Bisogna trovare quelle condizioni di base che diano la libertà”. Ha esordito così la giornalista Carmen Lasorella a cui è stata affidata l’apertura del “Meeting” delle web tv italiane che si è aperto a Bologna con oltre 400 editori e video maker stanno partecipando ad una tre giorni ricca di appuntamenti che si svolgono dalle 9 alle 24 nel cuore del centro storico della città. Lectio magistralis, plenarie, barcamp, workshop, presentazioni di documentari e libri. Un evento reso possibile dalla passione che da sempre Altratv.tv dedica alle web tv, unita alla straordinaria professionalità del team coordinato dal giornalista Giampaolo Colletti. “Punto It: le Italie digitali fanno il punto – spiegano gli organizzatori – è un momento di riflessione sulla tv del futuro, rappresentata oggi anche da centinaia di web tv, blog, video blog e portali di informazione locale che informano, denunciano ciò che non va, creando un filo diretto tra cittadini e amministrazioni, dialogando con la propria community”. Ed è proprio su questo che si è soffermata Carmen Lasorella nella lectio magistralis che si è svolta nell’aula Giorgio Prodi dell’Università di Bologna. “E’ importante tentare si puntare sull’innovazione dei contenuti – spiega – proposte autorali, capacità di linguaggio, di coinvolgimento, un mix più interessante tra televisione e rete, perché oramai la rete è la strada strada, c’è poco da fare. La televisione generalista è il passato, la televisione tematica non basta. Bisogna andare nell’incontro e nella compenetrazione tra la tv e la rete. Portare il linguaggio della rete all’interno della televisione è una cosa straordinaria e in questo bisogna rispettare la televisione. Il cambiamento non significa rottamazione. Il cambiamento significa patto tra passato e futuro. Il cambiamento significa prendere ciò che mi ha reso così, mettendomi nella capacità di cambiare. Una delle cose che ama ripetere Aung San Su Ki è “la vita cambia sempre”. E lei che per vent’anni è rimasta chiusa nella realtà Birmana ha anche sempre detto “il tempo delle nazioni è diverso dal tempo degli uomini”. Quindi noi non dobbiamo pensare che tutto debba accadere in fretta. C’è tempo per i processi e rispetto a questi tempi dobbiamo essere consapevoli del fatto che ci vuole tempo per costruirli. Quindi i contenuti, lo scambio di contenuti, le idee, il web sono tutte cose importantissime e la vecchia televisione probabilmente progressivamente scomparirà, ma da questa pianta ne nascerà un’altra. Lo vedete dalla natura, non nasce una pianta per caso, nasce da un seme, da una radice e noi queste radici le dobbiamo ritrovare, ce ne dobbiamo riappropriare dobbiamo essere forti di conoscenza, credibili. Perché se manca la credibilità manca l’ascolto, manca la possibilità dello scambio, la concentrazione per elaborare un pensiero. Quindi una televisione con costi sicuramente minori, più veloce, ma se fosse come il web che bisogno ci sarebbe di fare televisione? La televisione deve quindi continuare a dare l’approfondimento. In sostanza è un po’ quello che sta accadendo con i giornali. Io credo che molti di voi non lo comprano neanche più un quotidiano, perché la mattina aprono il pc o meglio ancora hanno l’applicazione sull’ipad. Però il giornale ti dà quello che nella frenesia della moltiplicazione di mezzi di informazione io perdo: ed è la capacità di approfondire e di entrare nel fatto da diverse angolazione e di rileggere una parte più volte e di sentire un commento e un altro commento ancora a confronto e magari quel frame che fermo è più forte di una sequenza. Bisogna ristabilire i rispettivi spazi. Alcuni scompariranno: basta vedere nei giornali, prima c’èra la figura del correttore di bozze, c’erano i dimafoni, ora non esistono più, ma non sono spariti i giornali, anzi la comunicazione si è arricchita. O comunque è cambiata, è in evoluzione e quindi noi siamo in questo percorso in cui tantissime cose stanno cambiando, però ad una domanda sempre più marcata di informazione deve corrispondere anche una risposta, sapendo che nel momento in cui si rimaneggia la notizia è materia delicatissima. La notizia va trattata come se fosse un oggetto di cristallo, che va rispettato nella sua trasparenza, nella sua fragilità, ma anche nella sua straordinaria capacità di attrazione e naturalmente serve rispetto della notizia e la consapevolezza che dietro la notizia la vita continua e quindi bisogna non abusare della notizia, non triturarla, questo lo dico anche come giornalista. Non considerare che una volta finita quella pagina è finito tutto, perché la vita per le persone continua e quindi il nostro dovere attraverso le web, può diventare quello di mantenere intatto quel filo. Quando la grande comunicazione si spegne continuare a mantenere accesa la luce”.
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