di Morena Izzo

Approvato il bilancio 2013 tra ricorsi al Tar, presentati dall’opposizione e le polemiche del M5s e della Lista Marchini, che hanno lasciato l’aula al momento del voto. Un ok arrivato dopo una maratona durata più di due settimane, per una manovra di 6,5 mld, che se da un lato salva la Capitale dal default, non mette al riparo Ignazio Marino da quello che potrebbe essere un commissariamento ben peggiore di quello che lo avrebbe atteso se non gli fosse stata concessa la proroga del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Ora il primo cittadino, infatti, dovrà fare i conti con quellon che potremmo definire “commissariamento politico” che il Pd romano gli imporrà. E anche se il sindaco continua a smentire l’ipotesi rimpasto, che certamente metterebbe a rischio anche l’intesa con Sel, per niente disposta a cedere il passo, mettendo in discussione il ruolo da vicesindaco di Luigi Nieri, che pare essere il più ambito nella strategia di rimpasto, insieme a quello del capo di gabinetto e agli assessorati al Bilancio, Servizi Sociali e Cultura. Insomma, il Pd romano, per nulla soddisfatto dei risultati raggiunti in questi 180 giorni dal primo cittadino, intende creare per lui una squadra più forte e calare dall’alto un controllo sul suo operato. Una nuova battaglia si apre, dunque. Solo che Marino invece di affrontarla in tempi breve, così come vorrebbe il partito, parte. Dopo essere rientrato appena due giorni fa dalla Turchia, dove si trovava, in piena approvazione di bilancio, per un convegno medico, ora è pronto a volare negli Stati Uniti per l’esposizione alla National Gallery di Washington del “Galata morente”. E in un momento critico come questo il Pd romano potrebbe interpretare questa decisione come una sorta di sfida. Certo è che dopo le primarie si aprirà un’altra partita in Campidoglio, che rischia di mutare gli attuali assetti politici e amministrativi, già ampiamente compromessi da una Giunta sempre meno coesa.

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di Morena Izzo Approvato il bilancio 2013 tra ricorsi al Tar, presentati dall’opposizione e le polemiche del M5s e della Lista Marchini, che hanno lasciato l’aula al momento del voto. Un ok arrivato dopo una maratona durata più di due settimane, per una manovra di 6,5 mld, che se da...