Si chiama “cash trapping” ed è la nuova frontiera del furto mediante la manomissione degli sportelli bancomat e postamat. Il fenomeno è stato scoperto per la prima volta a Roma dai Carabinieri che hanno anche arrestato tre persone. Il “cash trapping” sfrutta una tecnica elementare ma subdola, perché non mostra alcuna alterazione visibile della struttura dello sportello. Si tratta, infatti, dell’inserimento di una forcella metallica appositamente costruita nello sportellino di fuoriuscita delle banconote. Gli sventurati utenti possono concludere tutte le operazioni di prelievo sino alla visualizzazione della dicitura “Operazione completata/importo erogato”, ma le banconote non fuoriescono dallo sportellino, che rimane chiuso. A quel punto, il cliente, imputando il disguido a un guasto tecnico, solitamente si allontana, deciso a reclamare il disservizio all’istituto di credito in un secondo momento. Peccato che, una volta girato l’angolo, i malviventi, che stazionano nei dintorni siano pronti a forzare lo sportellino e a recuperare la forcella, estraendola con tutte le banconote trattenute. Così, anche a Roma, i Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese hanno sorpreso 3 cittadini romeni di età compresa tra i 27 e i 33 anni, uno dei quali con precedenti, mentre stavano armeggiando freneticamente nei pressi di uno sportello bancomat di via Francesco Grimaldi. Intervenuti per verificare cosa stesse accadendo, i militari hanno scoperto che i ladri stavano recuperando la forcella con il bottino della giornata, circa 1.400 euro. Successivi accertamenti hanno fatto emergere che la banda aveva modificato anche un altro bancomat, ubicato in via Stefano Jacini. I cittadini romeni, arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso, sono stati trattenuti in caserma in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo.

I consigli dei Carabinieri:

Le indagini dei Carabinieri su questa nuova tipologia di fenomeno proseguono, fermo restando che gli istituti di credito, a tutela dei propri clienti, si stanno dotando di sportelli bancomat di nuova generazione o, laddove possibile, stanno sostituendo gli sportellini erogatori delle banconote con altri progettati e disegnati in modo tale da non consentire né questo nuovo tipo di manomissione, né quelle più “comuni”, come l’applicazione di skimmer e di telecamere atte a carpire la digitazione dei codici Pin. Nel caso in cui, dopo un’operazione di richiesta di contante ad uno sportello Bancomat, non dovessero uscire le banconote, NON BISOGNA ASSOLUTAMENTE ALLONTANARSI DALLO SPORTELLO e chiamare i Carabinieri al numero di emergenza “112”. I militari provvederanno a constatare l’eventuale presenza del marchingegno e ad interessare i gestori del servizio per ripristinarne il regolare funzionamento.

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Si chiama “cash trapping” ed è la nuova frontiera del furto mediante la manomissione degli sportelli bancomat e postamat. Il fenomeno è stato scoperto per la prima volta a Roma dai Carabinieri che hanno anche arrestato tre persone. Il “cash trapping” sfrutta una tecnica elementare ma subdola, perché non...