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Antonio Musella, giornalista e reporter Fanpage

di Morena Izzo

Quella sulla Terra dei fuochi è tra le più note, ma di inchieste ne ha seguite tante Antonio Musella, giornalista e reporter di Fanpage. Ed è proprio qui che ha affinato la sua tecnica nel realizzarle. “Immaginate di parlare di benzo(a)pirene e spiegare esattamente che cos’è e che danni comporta – ha spiegato ai microfoni di AgoraTv – ovviamente questo presuppone un abbinamento tra un linguaggio semplice  e immagini chiare e allo stesso tempo forti, che consentano ai lettori di comprendere appieno il significato di quello che racconti”. Della sua esperienza ha parlato al panel “L’inchiesta si fa local!” al Festival Internazionale del Giornalismo, insieme alla sua collega Gaia Bozza, al direttore di Repubblica.it, Giuseppe Smorto, alla responsabile web de Il Secolo XIX, Diana Letizia, alla freelance Raffaella Cosentino e al caposervizio de Il Tirreno, Carlo Bartoli. Storie di inchieste che vanno da quelle sul carcere di Poggioreale avviata da Gaia Bozza di Fanpage, al gioco d’azzardo di Diana Letizia e poi storie di sfruttamento dei cittadini cinesi nelle fabbriche di Prato raccontate da Il Tirreno e quelle dei Cie raccolte da Raffaella Cosentino. “Lavorando a Fanpage – continua Antonio Musella foto– ho imparato a spiegare cose complesse in 6 minuti. E’ importante fornire prodotti di alta qualità e di approfondimento, ma in un tempo ristretto e con una pluralità di voci”.   All’interno della redazione “c’è la possibilità di confrontarsi in maniera molto aperta – racconta – e anche di fare dei lavori collettivi. Ad esempio quella sulla Terra dei fuochi non è l’unica inchiesta, ne abbiamo fatte decine io, Alessio Viscardi, Gaia Bozza, abbiamo lavorato ad un percorso collettivo. Quando si riesce a costruire anche comunità e confronto, probabilmente si ottengono anche migliori risultati soprattutto facendo un lavoro che viene valorizzato in tutti i sensi, quindi anche da un punto di vista retributivo. E’ importante in questo mestiere che il lavoro venga pagato, non sempre è così”. Una realtà giovane quella di Fanpage con  numeri che parlano chiaro: oltre 2 milioni e 500 mila like sulla loro pagina facebook e circa 2 milioni 300 mila visite di media al giorno. “Io parto da un presupposto – ha concluso Antonio Musella – l’inchiesta deve avere una funzione sociale. Noi facciamo questo lavoro di approfondimento per dare degli strumenti ai cittadini, alle istituzioni, agli inquirenti per cambiare le cose che non vanno, segnalando dei problemi e probabilmente provando anche a dare delle soluzioni. Sulla Terra dei fuochi è stato fatto molto negli ultimi sei sette mesi ed è stato fatto troppo poco almeno dell’ultimo decennio”.

 Clicca qui per lo speciale di AgoràTv dedicato al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia.

 

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