Il progetto, ideato appositamente per gli spazi della Sala Santa Rita, mette a confronto due generazioni diverse di artisti, entrambi torinesi, l’uno in passato allievo dell’altro. Punto di partenza è il concetto di paura, intesa come meccanismo di innesco del confronto e quindi come necessaria premessa del processo di creazione e di conseguente dialogo dell’artista col mondo esterno. In due maniere differenti, ma dialetticamente in sintonia, i due artisti mettono in scena la loro personale rappresentazione della paura. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale in collaborazione con Galleria Delloro e Zètema Progetto Cultura. In cinque grandi tele Sergio Ragalzi rappresenta la paura in un preciso momento di passaggio; l’orrore che si dipinge sul volto delle sue scimmie ci mostra il raggiungimento di una consapevolezza che è prerogativa solo dell’uomo: l’ineluttabilità della morte. La scimmia si fa uomo quindi, e la prima sensazione che prova è terrore. Paolo Grassino invece nella sua ricerca scultorea ha sempre cercato di fissare il momento dell’attraversamento, tra organico e inorganico, tra naturale e artificiale, tra uomo e metallo. La sua è una riflessione sulla precarietà della società attuale, sospesa nell’incertezza della continua mutazione. La scultura in cemento che campeggia al centro della navata è attraversata da decine di lampadine collegate a una massa informe di fili elettrici che diventa essa stessa parte integrante dell’installazione. La figura rivela la paura e l’incertezza del futuro, la disperata necessità di mettere in luce ciò che si para di fronte al proprio cammino. Sergio Ragalzi nasce a Torino nel 1948 dove tuttora vive e lavora, esordisce sulla scena dell’arte italiana fin dall’84 esponendo alla storica galleria romana l’Attico di Fabio Sargentini, che gli dedicherà poi negli anni a venire con cadenza costante numerose mostre personali. Negli anni ’80 partecipa a numerose mostre in spazi pubblici internazionali come ad esempio nel Museo de Arte di San Paolo del Brasile e al Centre Nazionale d’Art Contemporain di Nizza, partecipando anche alla mostra itinerante Francoforte-Hannover-Vienna Aspekte der italienischen Kunst 1960 – 1985. nel 1997 vince il Premio della Camera dei Deputati, che acquisisce una sua opera per la propria collezione e gli dedica un catalogo e una mostra personale. Nel 2007 viene organizzata un sua mostra antologica negli spazi della fabbrica Pagliero a Castellamonte (To); Nel 2010 il progetto Genetica 2093, enormi embrioni in pvc dalle fattezze aliene, viene presentato all’ Auditorium Parco della Musica di Roma, a Torino con una grande installazione urbana, a Berlino in occasione della Sesta Biennale e infine al MACRO di Roma. Paolo Grassino nasce a Torino nel 1967, il suo lavoro a cavallo fra la scultura e l’installazione affronta da sempre i temi di deriva e mutazione della società attuale. Tra le esposizioni di maggior prestigio la recentissima presentazione dell’opera Madre al MACRO di Roma e la partecipazione alla Quarta Biennale di Mosca (entrambe del 2011). Dello stesso anno la partecipazione a mostre in musei pubblici internazionali come il Frost Art Museum di Miami e il Loft Project ETAGI di San Pietroburgo. Del 2010 è la mostra antologica al Castello di Rivalta (TO) mentre l’anno precedente partecipa alla mostra Essential Experience al museo RISO di Palermo (2009). Nel 2008 fondamentale la mostra personale in Francia al Museo di Saint-Etienne e nello stesso anno l’invito alla XV Quadriennale d’Arte a Roma.

Sala Santa Rita via Montanara (adiacenze piazza Campitelli) Orario di apertura: Mar-Sab ore 11.00-19.00; chiuso domenica e lunedì. Ingresso libero www.salasantarita.culturaroma.it http://salasantarita.wordpress.com www.galleriadelloro.it | info@galleriadelloro.it 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

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Il progetto, ideato appositamente per gli spazi della Sala Santa Rita, mette a confronto due generazioni diverse di artisti, entrambi torinesi, l'uno in passato allievo dell'altro. Punto di partenza è il concetto di paura, intesa come meccanismo di innesco del confronto e quindi come necessaria premessa del processo di creazione...