Quando, nei primi anni ’40, lasciò il Delta del Mississippi per trasferirsi a Chicago, McKinley A. Morganfield (questo il vero nome di Muddy Waters) sapeva perfettamente quello che voleva: suonare il blues come nessun altro. In quella che negli Stati Uniti chiamano “la città del vento”, Muddy Waters diventerà nel giro di pochi anni l’artista più importante, ispirato e potente nella storia del blues moderno (e non solo…). Al suo fianco suonarono musicisti di straordinario valore, come Little Walter, Otis Spann e Willie Dixon (solo per citarne alcuni). La sua Chicago Blues Band diventò una squadra formidabile, in grado di trasmettere un suono prepotente, elettrico, sensuale e trascinante. La sua voce profonda dialogava perfettamente con la sua fedele Telecaster rossa. Muddy Waters era il blues. Muddy Waters non sapeva né leggere né scrivere, aveva delle mani enormi, un grande sorriso, mogli, amanti e figli sparsi in ogni città. Era l’unico, il solo Muddy Waters. Nel corso della sua lunghissima carriera, Muddy Waters si esibì in tutto il mondo, vinse sei Grammy Awards e regalò alla storia del blues classici quali “I’m A Man”, “Hoochie Coochie Man”, “I’m Ready” e tanti altri ancora, tutti incisi per la storica etichetta discografica Chess Records. Senza di lui non ci sarebbero stati Jimi Hendrix, Eric Clapton, i Rolling Stones e tanti altri ancora.  “Big Boss Man”, un reading in 12 battute (proprio come quelle del blues), racconterà la vita, la musica e soprattutto la leggenda di Muddy Waters.

ALBERTO CASTELLI

Dal 1983 al 1995 è stato uno dei conduttori di Rai Stereonotte (trasmissione che è tornato a condurre nel 2005) e ha scritto di musica per Il Mucchio Selvaggio, Fare Musica e Rockstar. Dal 1990 al 1994 è stato il direttore di Radio Centro Suono, per poi tornare a condurre altre trasmissioni per Radio Rai e Kiss Kiss. Dal 1995 ha scritto per Musica di Repubblica, e ha collaborato con Radio Capital .Dal 1999 al 2002 ha diretto Kataweb Radio, ,poi Radio Città Futura. Per Radio Rai 3 ha condotto “Fuochi –Bob Marley: Roots, Rock, Reggae” (2006) e Per la Rete 3 della Radio Televisione Svizzera in lingua italiana (RTSI) il programma “Brothers And Sisters”. Ha scritto anche per Liberazione e Rasta Snob e attualmente per Repubblica XL. Dal 2002 al 2009 è stato il direttore responsabile di Superfly e di Taxidrivers. Dal 2005 al 2008 ha diretto il Sunny, il quotidiano del Rototom Sunsplash Festival, e nel 2007, sempre per il Rototom Sunsplash Festival, ha ideato e diretto la “Reggae University”. Dal 2005 al 2007 ha diretto la collana Sconcerto per Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri. Dal 1995 collabora con il Gruppo Editoriale L’Espresso, occupandosi di collane di CD (“L’Espresso Cafè”, “Jazz Italiano Live”, “Jazz e Fumetti”, “XL Hip Hop”, “XL Indie Rock” ). Per Arcana ha pubblicato “Soul People-Ritratti della musica nera” (2004) e, insieme a Maria Carla Gullotta, “Africa Unite – Il sogno di Bob Marley” (2005), dal quale ha tratto il reading “Ho sognato Bob Marley”. Alla fine del 2007 ha condotto “La musica dell’anima: i protagonisti” una storia del soul in 30 puntate per RadioRai 3 e nel 2008 una nuova serie di “Brothers And Sisters” per la Rete 3 della Radio Televisione Svizzera in lingua italiana (RTSI). Dall’ottobre del 2007 al giugno del 2008 ha condotto con Andrea Silenzi  “Extra Large”, il programma di Repubblica XL per Radio Capital. Nel 2009 ha prodotto 33, il “primo” album del Trio di Roma, storica formazione composta da Danilo Rea, dal contrabbassista Enzo Pietropaoli e dal batterista Roberto Gatto. Sempre nel 2009 ha  scoperto i Bud Spencer Blues Explosion, composti da Adriano Viterbini (voce, chitarra) e  da  Cesare Petulicchio (voce, batteria), diventando il label manager della Yorpikus Sound, etichetta che ha pubblicato il loro primo album. Recentemente ha presentato la quinta edizione di Generazione X, rassegna che si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma.Nell’ottobre  del 2010 ha fondato l’etichetta discografica “Ali Buma Ye! Records” , con la quale ha pubblicato “Hard Times”, il primo disco dei Black Friday, composti da Adriano Viterbini e da Luca Sapio.

 

Sala concerti. Giovedì 8 marzo, ore 21. Ingresso 5 euro.

 

www.casadeljazz.it

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Quando, nei primi anni ’40, lasciò il Delta del Mississippi per trasferirsi a Chicago, McKinley A. Morganfield (questo il vero nome di Muddy Waters) sapeva perfettamente quello che voleva: suonare il blues come nessun altro. In quella che negli Stati Uniti chiamano “la città del vento”, Muddy Waters diventerà nel giro di...