di Morena Izzo

Roma sempre più antirenziana. “Non mi sono mai iscritto e non mi iscriverò mai a nessuna corrente, ma voterò Cuperlo”. Annuncia lapidario sul suo blog, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. E se da un lato è vero che Renzi resta il candidato favorito nei sondaggi nazionali, confermati dal voto degli iscritti al partito, nella sfida dei circoli del mese scorso, che lo hanno visto trionfare con il 46,7% contro il 38,4% di Cuperlo e il 9,19% di Civati; dall’altro è pur vero anche che a Roma il sindaco di Firenze ha ceduto il passo al suo avversario con il 33% contro un solido 54% raggiunto da Cuperlo. “Penso che in un momento storico difficile come questo – continua Zingaretti – il Pd abbia bisogno di eleggere segretario una persona che a tempo pieno si occupi di ricostruire un partito che oggi è fragile e dilaniato in mille contraddizioni. Un’opera immensa”. E quello di Zingaretti non è l’unico endorsement. C’è in primis quello di Goffredo Bettini, “deus ex machina” del Pd Romano, uomo di intelligenza lungimirante e cultura raffinata, così come gli viene riconosciuto da molti. Lui che in un primo momento aveva appoggiato Renzi, negli ultimi mesi ha bruscamente virato su Cuperlo. Al sindaco di Firenze va l’appoggio del sindaco di Roma, Ignazio Marino, anche lui una “creatura” di Bettini, così come Zingaretti, Gasbarra e Veltroni. A lui va riconosciuta l’abilità di puntare sempre su cavalli vincenti. Anche se un errore di valutazione, forse questa volta lo ha fatto, a giudicare, almeno fino ad ora, dai risultati raggiunti dalla Giunta Capitolina, guidata proprio da Ignazio Marino, ormai inviso al Pd romano. Non a caso si è smarcato appoggiando Renzi e prendendo le distanze da quella che sembra essere la linea del partito capitolino, che alla segreteria ha visto eleggere il mese scorso, Lionello Cosentino, ex assessore alla Sanità nel Lazio, anche lui appoggiato da Bettini. E dalle indiscrezioni, riportate anche dalla stampa, proprio Cosentino sarebbe favorito a ricoprire la carica di vicesindaco, nell’ormai imminente rimpasto di giunta. E in questo contesto provvidenziale è stata la proroga di 20 giorni concessa al primo cittadino dal prefetto Giuseppe Pecoraro, per l’approvazione del bilancio di previsione 2013, che aiuterà il Pd a dirimere la questione e valutare come intervenire alla luce del risultato delle primarie. “A Gianni chiedo di avere coraggio nel cambiare tutto, ma proprio tutto – conclude Zingaretti – a cominciare dalle vecchie logiche correntizie che non garantiscono un radicamento nella società e paralizzano l’iniziativa politica. Questa è la richiesta da fare a un candidato segretario del partito e non a un candidato premier per l’Italia, che è ovviamente un’altra cosa. L’8 dicembre è proprio su questo che dobbiamo decidere”. Peraltro stando ai recenti sondaggi che vedono in crescita Civati e tenendo in considerazione il fatto che l’affluenza alle primarie potrebbe essere molto inferiore a quella che si aspetta il partito e considerando inoltre la situazione romana, la vittoria di Renzi, seppure praticamente certa, rischia quantomeno di non essere plebiscitaria.

 

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di Morena Izzo Roma sempre più antirenziana. “Non mi sono mai iscritto e non mi iscriverò mai a nessuna corrente, ma voterò Cuperlo”. Annuncia lapidario sul suo blog, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. E se da un lato è vero che Renzi resta il candidato favorito nei sondaggi...