Lei alle Primarie del Pd è stata la prima ad averci creduto e la sua candidatura l’ha proposta il 27 giugno, quando a Roma di primarie neanche se ne parlava ancora. E’ entrata in campagna elettorale il 27 ottobre con un evento alla Sala Umberto e si è autodefinita provocatoriamente “L’uomo giusto per Roma”. E’ Patrizia Prestipino, la battagliera candidata che ha raccolto 6000 firme e che da mesi è a contatto con la gente nelle piazze di Roma, ascoltando le problematiche dei cittadini e raccogliendo le loro istanze. Ed è proprio in piazza e tra la gente che ha voluto presentare il suo programma #AdessoRoma. La proposta è quella di una “nuova idea di città”da realizzare attraverso quattro pilastri programmatici. “Taglio della spesa. E’ necessario rendere efficiente e consapevole la macchina pubblica – ha spiegato Patrizia Prestipino – Lottando contro gli sprechi, dando il buon esempio nelle decisioni e nelle spese. Consapevoli di essere al servizio dei cittadini, dimostrandosi degni, ogni giorno, della loro fiducia. Come? Eliminando le auto blu, privilegi e rimborsi immotivati. E azzerando la maggior parte dei CdA delle municipalizzate. Trasparenza. Ogni entrata ed uscita dell’amministrazione comunale e dei suoi attori sarà on line e consultabile facilmente e velocemente dai cittadini. Così come sarà consultabile l’intero iter di indizione e aggiudicazione delle gare di appalto. Ambiente di vita e lavoro. Combattere, prima di tutto, il traffico con la cura del ferro e di incentivi all’utilizzo di forme evolute di car o bike sharing, potenziando il trasporto pubblico, realizzando piste ciclabili urbane e, dove possibile, zone 30. Favorire la diffusione dell’energia rinnovabile ed alternativa e proteggere gli spazi verdi dalla speculazione. Per tutelare, con questo, la salute dei cittadini. Ma ambiente significa anche qualità della vita e lavoro: per questo creeremo tanti luoghi di incontro e scambio di storie e di esperienze. Città della cultura, dell’impresa e dei diritti: “felicità pubblica”. Non solo Pil, ma nuovi indicatori per leggere lo stato di salute della nostra città. Tradurremo in proposte politiche i nuovi indicatori del benessere sociale (BES) proposti da Istat e Cnel. Perché Roma, nel rispetto della sua storia, possa essere laboratorio di innovazione, economica e sociale con l’obiettivo di creare quella “pubblica felicità” che si basa sulla qualità della vita, delle relazioni, sulla tutela della nostra arte e della nostra cultura. Questo il valore aggiunto sul quale innescare politiche di sviluppo. Concentreremo l’attenzione sui cittadini più deboli. Favorendo le start up di giovani imprese, offrendo nuovi strumenti di inclusione ed opportunità di crescita – individuale e familiare – come il microcredito, la cooperazione, l’housing sociale, con uno sguardo privilegiato ai bisogni dei giovani e delle famiglie e mettendo in rete le migliori esperienze del territorio. Roma è custode di un patrimonio che può e deve diventare esso stesso strumento di sviluppo locale. Promuoveremo e tuteleremo la cultura locale, liberando le tante forme di espressione artistica perché teatro, musica, arte sono veicolo di sviluppo sociale ed economico. E serbatoi di nuova occupazione”.

M. Iz.

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Lei alle Primarie del Pd è stata la prima ad averci creduto e la sua candidatura l’ha proposta il 27 giugno, quando a Roma di primarie neanche se ne parlava ancora. E’ entrata in campagna elettorale il 27 ottobre con un evento alla Sala Umberto e si è autodefinita...