“La spending review colpisce anche il sociale”. A lanciare l’allarme in una nota è l’Assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte. “È giusto concentrare l’attenzione sui tagli alla sanità, al trasporto pubblico locale e alle società in house. – aggiunge – Ma non sottovalutiamo i rischi che sta correndo la tenuta dell’intero sistema di welfare regionale, già mortificato dalle precedenti manovre”. “Il punto debole delle Regioni – secondo Forte – è sempre stato quello di andare a rimorchio delle scelte di governo. È giunto il momento di aggredire le questioni e proporre soluzioni percorribili che non corrispondano ai tagli lineari che si prospettano”. “Nel Lazio, – aggiunge Forte – pur non disponendo degli strumenti legislativi, abbiamo effettuato una ricognizione puntuale su come vengono investite le risorse regionali dai Comuni e dai distretti. Oggi disponiamo di un’analisi dei bisogni e della spesa sociale che ci ha permesso di eliminare in maniera chirurgica le spese superflue, recuperare risorse e investire sui servizi essenziali”. Forte, poi, mette in guardia: “Fino ad oggi – dice – abbiamo salvaguardato il sistema socioassistenziale anche in presenza del quasi totale azzeramento dei trasferimenti statali. Ma, se niente cambia, per quanto ancora potremo reggere? Molto poco. Per questo siamo partiti in anticipo, proponendo una riforma del sistema e una nuova governance regionale per ottimizzare le risorse. Una riforma sulla quale, alla luce soprattutto di uno scenario così preoccupante, mi auguro non vengano erette barricate ideologiche, ma ci sia una collaborazione propositiva per l’interesse esclusivo di chi vive situazioni di maggiore difficoltà”. Forte conclude ponendo l’attenzione anche sulla questione occupazionale, “sulla quale – dice – gli effetti della spending review potrebbero essere più disastrosi di quelli già preoccupanti che riguardano le società in house. Nel Lazio ci sono 400 cooperative sociali, la rete di servizi e strutture socio-assistenziali assorbe oltre 30.600 operatori, di questi il 76 per cento è donna, un dato da sottolineare. Azzerare il welfare, quindi, significa mettere a rischio posti di lavoro. Un rischio da evitare, soprattutto in un momento in cui come confermano gli ultimi dati Istat è in aumento il numero delle famiglie in povertà, arrivate al 7,1 per cento del totale. Famiglie che si rivolgono sempre più a servizi quali le venti mense sociali che finanziamo sul territorio, oltre a quelle operanti su Roma, grazie al lavoro di tante associazioni dalla Caritas al Centro Astalli, che non potremo più finanziare come fatto finora. Senza trascurare l’impatto sui servizi di assistenza domiciliare agli anziani, che sono tra le categorie più a rischio, insieme ai giovani per i quali abbiamo avviato importanti progetti di reinserimento sociale e lavorativo”.

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“La spending review colpisce anche il sociale”. A lanciare l’allarme in una nota è l’Assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte. “È giusto concentrare l’attenzione sui tagli alla sanità, al trasporto pubblico locale e alle società in house. – aggiunge – Ma non sottovalutiamo i...