TORNA SHAKESPEARE SOTTO IL CIELO DI ROMA. GIGI PROIETTI ALLA REGIA DI ROMEO E GIULIETTA PER IL DECENNALE DEL GLOBE THEATRE
A celebrare Romeo e Giulietta anche uno spettacolo di danza dal 31 luglio al 3 agosto, coreografato e diretto da Massimo Moricone, rappresentazione che giunge in Italia dopo ventidue anni dalla sua prima messa in scena. Interpreti di eccezione, direttamente dal ROYAL BALLET di LONDRA, ALINA COJOCARU vera star della danza di fama mondiale che si esibisce per la prima volta a Roma con FEERICO BONELLI, eccellenza italiana interprete raffinato e sensibile. Una splendida rielaborazione della coreografia originale che viene adattata allo spazio scenico del Globe, ricreando attorno ai due giovani amanti, atmosfere e visioni di puro sapore elisabettiano. Scene di cruda violenza tra le due famiglie nemiche, si alternano alla passione intensa che trascinerà i due innamorati incontro al loro tragico epilogo.
Il mondo è folle e folle è l’amore. Ce lo ricorda Riccardo Cavallo alla regia del SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE che, puntuale e sempre atteso dal pubblico, dal 13 al 25 agosto tornerà per la settima volta consecutiva. L’opera è stata scritta in occasione di un matrimonio e rappresenta, come una scatola cinese, un mondo stregato in cui dominano il capriccio e il dispotismo. Linguaggi diversi che si intrecciano: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, in cui la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso raffinato. Una rappresentazione che ci racconta il tempo breve della felicità con un sottofondo sottile di malinconia.
Dal 29 agosto all’8 settembre la regia di Marco Carniti porta in scena, con RICCARDO III, lo svolgersi della Storia e del Potere attraverso i secoli. La Storia che si compie grazie al prodotto geniale della bestialità umana, il Potere. L’eterno Potere che non muore mai e rinasce con mille facce. La missione di Riccardo è solo un piccolo tassello del gigantesco ingranaggio della Storia, un uomo straordinario mix di crudeltà amoralità egocentrismo sfrenato e, allo stesso tempo, purezza e straordinaria ironia.
Una rappresentazione nella quale Riccardo, passando su tutti i cadaveri che lo separano dalla corona, opera un orribile necessario percorso di redenzione, dove ogni crimine è offerto in dono per aiutare la metamorfosi dell’uomo.
Chiude la programmazione del decennale, RE LEAR dal 12 al 22 settembre uno studio per la regia di Daniele Salvo, il quale affronta nuovamente questo testo inesauribile con una compagnia formata quasi interamente da giovani. Lear, leggendario sovrano della Britannia, impersona la tragedia dei padri, incapaci di capire i loro figli e ciechi di fronte alle loro adulazioni. Un’analisi del Potere e dei suoi effetti sulla mente umana: l’ego smisurato acceca gli occhi del sovrano e del politico fino al totale isolamento affettivo. Essenziale la scenografia perché l’azione è trasferita su un piano interiore. E i lampi i tuoni la pioggia che vengono rappresentati in scena, altro non sono che la metafora di una tormentata emotività: follia, innocenza, energia, dolcezza e determinazione, caratteristiche proprie dei giovani. Si alza dunque il sipario sulla magia estiva di Villa Borghese, il teatro elisabettiano accende le sue luci e ricomincia ancora una volta l’incanto del bardo.
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