(VIDEO) EMERGENZA TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. DAL 1 NOVEMBRE FIANO ROMANO E CAPENA RISCHIANO DI RIMANERE SENZA SERVIZIO

Il sindaco di Fiano Romano, ottorino Ferilli e di Capena, Antonella Bernardoni

di Morena Izzo

Emergenza trasporto pubblico locale a Fiano Romano e Capena, dove dal 1 novembre, il servizio gestito dal 1979 dalla Damibus S.r.l., rischia di essere interrotto a causa del mancato pagamento dei corrispettivi dalla Regione Lazio. Ad annunciarlo l’amministratore delegato Claudio D’Amico che far fronte a proprie spese per pagare anche i dipendenti, retribuiti regolarmente, nonostante l’ammanco. La cifra dovuta dalla Pisana ammonta a circa 450 mila euro ed è relativa ad oltre un anno di lavoro. Dalla Regione stanno arrivando 70 milioni di euro per garantire il servizio e il lavoro del personale in centinaia di Comuni del Lazio, ma i tempi rischiano di essere troppo lunghi e di non coincidere con quelli della Damibus. L’s.o.s. dei sindaci dei due Comuni interessati: Ottorino Ferilli e Antonella Bernardoni insieme agli assessori competenti. “Stiamo combattendo con considerevoli tagli – prosegue il sindaco di Fiano, Ferilli – persino all’assistenza ai disabili. E’ ora di smetterla con questa politica calata dall’alto sui nostri territori. Non possiamo essere soggetti passivi delle decisioni prese senza tener conto delle situazioni che viviamo. Chiediamo un ulteriore incontro immediato con gli amministratori regionali competenti”. Al loro appello si è unita anche la conferenza dei sindaci dell’area a nome del presidente Enzo De Santis. “Le disastrose conseguenze dell’interruzione del servizio – dicono all’unisono i sindaci di Fiano Ferilli e di Capena Bernardoni –  si ripercuoteranno su tutto il territorio dei comuni limitrofi, con aumento del traffico e serie difficoltà per studenti, pendolari e lavoratori che usufruiscono del servizio per raggiungere Monterotondo e Passo Corese, dove sono presenti i poli scolastici. Non siamo in grado di far fronte anche a questa spesa che peraltro spetta alla Regione” Resterebbe solo la linea Cotral, insomma, che non fa fronte alle numerose richieste.