Fiano Romano: aggredita a calci e pugni dal marito. In manette pachistano di 30 anni
Aveva raggiunto il marito in Italia da pochi mesi, la donna colpita violentemente a calci e pugni dall’uomo che aveva sposato in Pakistan, il loro paese d’origine. L’uomo, un trentenne che già da tempo si era trasferito a Fiano Romano, è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. A chiamare i carabinieri della locale stazione era stato un vicino di casa, che aveva sentito delle urla provenire dall’abitazione in cui viveva la coppia. I militari della compagnia di Monterotondo, diretti dal Tenente Colonnello, Gianfranco Albanese, appena ricevuta la segnalazione al numero unico delle emergenze, si sono recati sul posto. E’ stato il loro intervento tempestivo ad evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Quando i carabinieri della stazione di Fiano Romano sono intervenuti, infatti, la donna aveva il volto tumefatto, soprattutto intorno agli occhi, a causa della violenza con cui l’uomo l’ha colpita al viso, ma anche in altri parti del corpo. Tanto da rendere necessario l’intervento del personale sanitario del 118. La donna, però, ancora sotto choc e ormai totalmente asservita e abituata a quella ferocia, ha rifiutato le cure mediche.
Stando a quanto ricostruito dai militari, l’uomo aveva maltrattato anche in passato la moglie. La donna, dopo essere stata soccorsa e portata in caserma, ha trovato il coraggio di confessare ai militari, grazie all’aiuto di un interprete, che l’ultimo episodio, non è stato l’unico in cui ha subito maltrattamenti da parte del marito. Maltrattamenti che lei stessa ha raccontato di aver cominciato a subire subito dopo il suo arrivo a Fiano Romano, ormai quattro mesi fa. Liti che scaturivano sempre per futili motivi. La donna, però, non aveva mai trovato il coraggio di denunciare ed era ormai del tutto sottomessa e addirittura assuefatta alle violenza da parte di quel marito violento. A peggiorare la sua situazione anche la mancanza di amicizie e familiari che potessero supportarla. Sola, in un paese non suo e senza conoscere la nostra lingua. A mettere fine al suo incubo ci hanno pensato i vicini di casa, stanchi e straziati dalle urla di quella donna, costretta a subire maltrattamenti con regolarità. “Bastava un pretesto”, ha raccontato la donna ai militari, “una semplice divergenza di vedute”, a scatenare la violenza da parte del marito. A contribuire anche la convivenza forzata dal lockdown che ha aumentato la richiesta di intervento da parte delle forze dell’ordine per maltrattamenti in famiglia. Per l’uomo il tribunale di Rieti ha disposto gli arresti domiciliari a causa di un suo familiare. Assistenza gratuita alle donne maltrattate viene svolta in zona dal centro antiviolenza “Galassia”, contattabile al numero attivi h24 3425229259 o tramite e-mail: centroantiviolenza@consorziovalledeltevere.it.
Morena Izzo
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